Mi sono svegliata all’alba per fornirmi un segno evidente della fine delle vacanze.
È vero che oggi domenica, ma se lunedì ero in vacanza è evidente che la sequenza socialmente acquisita ora non ha più valore.
Sarà stato piacevole il pasto che le zanzare hanno fatto questa mattina con me, ancora in circolo scorrono gli ormoni del piacere, della gioia, della bellezza raccolta in questi giorni.
Ho lavorato e viaggiato.
Ad ogni tappa l’accoglienza e piacevolezza della condivisione hanno reso molto difficile lo spostamento verso la successiva, che è pur vero, ogni volta ci stupiva in un crescendo che è stata la giusta chiusura di un’estate molto intensa. Una delle più appaganti della mia vita.
Alessandra e Gabriele sono stati capaci di creare un camp per famiglie all’insegna della bellezza dello stare insieme, dell’armonia tra tutti i partecipanti, delle risate, della consapevolezza sempre alleggerita dalla quiete del lago che scioglie e toglie quel che non serve più, trascinandolo nel fondo abisso.
A Vetralla ho conosciuto tante insegnanti e genitori, preziosi nella loro unione, fondamentali nella loro volontà, testimoni di un reale cambiamento che passa dalla prima e imprescindibile qualità: l’accoglienza.
A Cerveteri siamo finiti all’improvviso, accettando l’invito di Simone e Alessia di Libera Polis che vedendoci passare ci hanno fatto un cenno al quale abbiamo risposto con enorme gioia.
Desideravo che Amedeo e Domenico li conoscessero, loro che hanno creato un piccolo paradiso di volontà, di passione, di trasformazione del presente con grande responsabilità, amore e creatività.
Mi sento nutrita, rinfrescata, concentrata.
Qualche giorno fa mi sembrava impensabile l’idea di tornare a lavoro e invece ci siamo e ne sono felice.
Quest’anno ci saranno grandi cambiamenti perchè la mia vita da un paio di anni ha preso una nuova direzione e ci saranno spazi nuovi per vederci, nuovi strumenti, nuovi campi di ricerca, nuovi libri e nuove conoscenze.
Oggi metto la parola si parte, i prossimi giorni vi racconto la destinazione.
Vi abbraccio forte, a chi nel silenzio segue e diffonde, a chi mi scrive per confidarsi o condividere, a chi mi lancia spunti di crescita, riflessione e ulteriore studio.
Essere connessi è il più grande dono.

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