Mi chiamo Emily, sono nata nella ridente cittadina di Chiaravalle il giorno di San Giovanni.
Il mio nome lo devo ad Emily Dickinson, anche se per un giorno mi sono chiamata Carlotta, ma evidentemente non avevo la faccia carlottesca e così i miei decisero di cambiarlo prima che fosse troppo tardi.
A lungo ho combattuto con me stessa cercando di capire se prendere il lato romantico della Dickinson o il suo lato nostalgico e solitario. Finché non ho mandato a quel paese questi pensieri ed ho deciso di esser me stessa.
Sono una meravigliosa creatura vivente come tutti voi, tutti noi. Adoro la vita e la bevo tutta d’un fiato perché il tempo che scorre non mi spaventa, ma non vorrei poi arrivare dire “se quella volta avessi fatto…”.
Amo sentirmi integra e corrispondere nelle azioni ciò che muove i miei pensieri.
Amo inventare, creare, progettare e realizzare progetti e sogni.
Amo scrivere, narrare storie che mi vengono raccontate, pesando le parole una ad una per raggiungere la migliore combinazione linguistica che tenga assieme verità ed emozione.
Amo i brividi lungo la schiena e i bagni di acqua calda, gli oggetti sferici e gli alberi in fiore.

Poi faccio alcune cose nella vita, che mi danno l’opportunità di manifestare me stessa.
Credo che nella nostra epoca ci sia molta confusione tra chi siamo e ciò che facciamo, il piano dell’essere e del fare troppo spesso si fondono e dobbiamo esser ben vigili per evitare costantemente che questo avvenga.
Quello che faccio nella mia attuale vita ruota attorno al mondo dell’infanzia.
Faccio la maestra, la pedagogista, la cultrice della materia in pedagogia generale all’università, collaboro con una casa editrice scolastica, scrivo libri, faccio formazione per insegnanti, consulenze individuali e sostegno educativo per gruppi di genitori e nonni.
Nel 2009 ho fondato Lilliput, l’Associazione si occupa di realtà di educazione attiva, sono partita con la fascia 0-3 ed ora siamo arrivati alle medie sognando le superiori.
Mi muovo nel filone dell’attivismo pedagogico, della psicogenalogia, del buonsenso e nell’etica personale.
Non cerco successi ma chiavi di lettura sociale ed esistenziale.
Non sposo nessun metodo ma cerco di coglierne in ciascuno possibilità di attuazione odierna senza fingere di non vederne le criticità.

Mi godo questa porzione di vita assegnatami in attesa di lasciare il posto al prossimo.
Intanto scrivo, leggo, amo, ascolto, sorrido, cammino e sono mamma di due boccioli di 2 e 12 anni.