illustrazione: Gabriela Starciuc

Io non lo capisco tutto questo lamentarsi e contestare rispetto alla scelta di modificare il nome del Ministero dell’Istruzione.
Davvero dico, volevamo un cambiamento significativo per la scuola no?
Ed eccolo, e anche il migliore.
Finalmente qualcuno che si assume la responsabilità dei bambini, della loro crescita e educazione.

Io francamente me lo aspettavo da tempo, anzi me lo auguravo sinceramente.
Era ora che qualcuno pensasse ai bambini e alle bambine.

Si meritano delle scuole adeguate, architettonicamente sensate, pedagogicamente progettate, emotivamente connotate.

Si meritano dei materiali che permettano l’esplorazione, la scoperta, la ricerca, la gioia della conoscenza fatta esperienza.

Si meritano insegnanti preparati professionalmente e moralmente, soggetti a supervisione individuale e di gruppo, per evitare di abusare del loro potere e talvolta del loro amore, capaci di riconoscere che dietro un bambino si cela un vissuto e che non prenderlo in carico e ascoltarlo equivale ad omissione di soccorso.

I bambini se li meritano dei tempi congrui con le loro esigenze fisiologiche, una scuola dove il corpo è centrale, dove si possano muovere, alzare, bere, fare pipì quando lo desiderano e mettersi a testa in giù se l’energia è scesa fin sotto i piedi.

Si meritano professionisti in grado di accompagnare i loro genitori affinché scoprano come funziona un bambino, perchè non è solo qualcosa che riguarda i genitori la scelta delle pratiche educative domestiche ma la società intera e che spieghi loro perchè la loro infanzia torna e andrebbe ascoltata.

Si meritano più soldi destinati alle loro scuole e meno alle guerre, perchè una società che investe sui bambini è destinata alla pace.

Si meritano una profonda tutela della loro identità che se nell’infanzia si costruisce allora mi spiegate perchè ancora viene accettato che le insegnanti possano urlare, punire e utilizzare il loro potere fino a modificare le identità bocciolo confinandole dietro sbarre del “così si deve fare”?

Si meritano lezioni declinate a seconda delle loro intelligenze e percorsi didattici personalizzati, attenti a considerare le possibilità che ciascuno ha, i punti di partenza e le risorse personali e familiari alle quali può attingere.

Si meritano che le scuole vengano trasformate in santuari, aperte, sicure, tutelanti.

Ah come dite? Ho frainteso?
Non si faceva riferimento a questi meriti?
Come dite? Sono quegli altri? Quelli legati alla prestazione?
Quella alla “chi produce di più lo premiamo”?

Eh no, questo merito allora è una boiata, lasciate che ve lo dica!
Faremo piovere 10 allora, promuoveremo tutti, faremo pigiama party a scuola e inviteremo le famiglie a colazione e sapete cosa faremo caro Ministero?
Pianteremo basilico e cicoria nei giardini per lezioni-picnic aromatiche e inviteremo gli artigiani del paese che non hanno un laboratorio a stabilirsi a scuola.
Faremo classi aperte, voi volete scuole pollaio e noi faremo fattorie.
In segreteria ci metteremo le galline e con l’iscrizione di tuo figlio ti regaleremo 10 uova e utilizzeremo il quadro svedese per far crescere piante rampicanti.

Istituite quello che volete che noi intanto ci pensiamo noi a dare ai bambini ciò che si meritano.


3 thoughts

  1. No vabbè sei una grande! Continuiamo così a far crescere ribelli in questo stato che non si merita i nostri figli.

  2. Grazie. Devo illudermi che migliorerà.
    L’altro giorno mi ero imbufalito perchè la mia figliola di 11 aveva terminato i compiti alle 20. Gli ho chiesto di domandare alla sua compagna di banco a che ora li aveva finiti. MEZZANOTTE. A posto. Non mi arrabbio più.

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