illustrazione: Dark Silence In Suburbia

Le dite ti amo ma poi la tradite.

Le dite sei tutta la mia vita ma poi la picchiate.

Le dite sei bellissima ma poi sottolineate che non sarà mai come l’altra che è appena passata.

Le dite sei fantastica ma poi siete pronti ad umiliarla di fronte a tutti.

Le chiedete come sta ma poi non l’ascoltate.

Pretendete da lei risposte ma poi lasciate cadere nel vuoto ogni sua domanda.

Le dite che è colpa sua.

Le dite che è stata lei a provocarvi.

Le dite che se lo merita dopo tutto quello che vi ha fatto.

Le dite che vi ha rovinato la vita.

Le dite che si dovrebbe vergognare.

Pensate che siano violenza solo i colpi sferrati in volto.

Pensate che se utilizzate le mani pesanti come strumento educativo non verranno considerate reato.

Pensate di esser voi la vittima, è ciò è vero, ma solo in piccolissima parte.

Siete vittima della vostra storia, del vostro passato, siete schiavi del vostro dolore, siete bambini feriti e furiosi intrappolati in corpi di adulti.

Bombe ad orologeria siete.

E non siete solo uomini, siete donne e uomini.

Siete tanti e complici nei vostri silenzi.

Ma soprattutto, se pensate che tutto questo sia stato scritto per una donna, vi sbagliate di grosso, è stato scritto per una bambina di 3 anni.

E’ stato scritto per lei e per tutti i bambini vittime della vigliaccheria dei loro genitori, della furia cieca che si abbatte su di loro.

E’ stato scritto per tutti quelli che dicono di esser cresciuti bene con le botte, che le nuove generazioni hanno problemi perchè non ne hanno prese abbastanza.

Se una donna viene picchiata per strada qualcuno accorre sempre, ma quando la vittima è un bambino, ci sarà sempre qualcuno che penserà che quel genitore sta svolgendo bene il suo compito educativo.

Tic tac, tic tac, tic tac…

Amori ad orologeria siete.

Attenti, che a furia di scansarvi, rischiate di farne esplodere una.

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