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Ci sono alcune regole non scritte riguardo la genitorialità, che tutti dovrebbero sapere, ma non sempre è così e il rischio è quello di creare inutili tensioni.

Il momento per eccellenza in cui si rischia il conflitto internazionale, è il periodo immediatamente successivo (dopo già pochi minuti) alla nascita del bambino.

Per togliere dall’imbarazzo tutti i neogenitori che simulano serenità quando estrarrebbero la katana e per aiutare i “visitors” che sanno benissimo di passeggiare su un campo minato e, come la legge di Murphy insegna, non fanno altro che beccare una bomba dietro l’altra; ecco, per quieto vivere un decalogo di consigli per avvicinarsi ad una famiglia appena nata praticando rispetto e buonsenso.

  1. il fatto che tra voi scorra del sangue, non significa che il bambino sia un vostro diritto. Ovvero, anche se siete la nonna o il nonno e morite dalla voglia di prendere il bambino in braccio, ricordate che voi quel bambino non lo conoscete e lui non conosce voi. Dovrete avvicinarvi con cautela, ascolto delle emozioni in campo e mettere in atto quel delicato e meraviglioso gioco di sguardi, parole e cautele che permettono di costruire rapporti saldi e pieni di amore. Quindi, MAI togliere un bambino dalle braccia dei genitori, piuttosto dite qualcosa tipo: “Mi piacerebbe molto poterlo abbracciare ma rispetto profondamente i vostri tempi e il legame che state costruendo. Quando vorrai, se avrai bisogno di una mano posso dartela”. Imparatela a memoria, o scrivetela su un polso.
  2. lo stesso vale per amici del cuore e di fegato. Non importa quali esperienze vi leghino al vostro amico, il bambino non era presente quando schiantavate cicchetti o rubavate sigarette ai bidelli. Anche per voi valgono le indicazioni del punto 1.
  3. Evitate di mettere profumi, odori forti o aver fumato da poco. Ricordate quando da piccoli vi dicevano di non toccare i cuccioli che la mamma poi non li nutriva più? Bhè, le mamme umane non li abbandonano i loro bambini perchè sanno di Chanel n°-5, però appena andrete via li laveranno e cambieranno con dovizia e cura nel rimuovere ogni vostra traccia. Se il bambino conosce il mondo con tutti i sensi, la mamma fa lo stesso con il bambino proteggendolo da odori, suoni, sapori estranei. Se poi vi togliete pure le scarpe entrando in casa, tappeti rossi vi saranno stesi.
  4. non fate foto che poi iniziate a far girare o mostrare a tutti una volta usciti, tipo: “guarda che bambino carino che sono andata a vedere ora!”. Ricordate che oltre ad esistere normative riguardo la privacy dell’immagine dei minori, è un comportamento veramente vigliacco e poco rispettoso. Non si fa, davvero. Salvo previa liberatoria fatta firmare ai neo genitori che potrete piegare 20 volte e riporre comodamente dentro la custodia del telefono e mostrare come la stella del sceriffo quando non resisterete alla tentazione di mostrare il bambino ad altri.
  5. fate regali utili evitando giochi obsoleti, luminescenti, plasticosi, rumorosi e inquinanti, ciucci, biberon e simili. Regali ben accolti sono: fasce portabebè, buoni per negozi d’infanzia, prodotti naturali per l’igiene del bambino, copertine fatte a mano (che hanno sempre il profumo dell’amore), libri per i genitori, massaggi per la mamma e cibi preparati da tenere in congelatore per le emergenze.
  6. Scrivi un saggio breve dal titolo: “efficacia e utilizzo dei consigli non richiesti”. Lo sai che due suocere su una finiscono nella lista nera dei neo-genitori per aver sciorinato tecniche e modalità gestionali nel campo della puericultura senza che nessuno le abbia richieste?
    Non finire in quella lista anche tu. Se hai competenze educative, pedagogiche o psicologiche, chiedi ai genitori se hanno piacere di ricevere qualche informazione specifica sulla crescita dei bambini. Se non hai competenze, prova con le caramelle gommose, per almeno una decina di minuti avrai la bocca impegnata.
  7. Fai piano. Stacca il telefono come in chiesa. Regola il tuo volume. Ricorda che sei tu a doverti adattare alla quiete e all’atmosfera che un neonato crea, fatta di silenzio e toni bassi, e non viceversa.
  8. evita qualsiasi tipo di commento sul futuro tipo: “quando lo manderai al nido?”, “per quanto lo allatterai?”, “hai già deciso se fargli fare il tempo pieno alle elementari?”, “ti sei informata per il numero di iscritti che accetteranno alla Bocconi nel 2040?”. Ricorda che la madre a tratti sopravvive alle giornate, la sua proiezione futura è su base oraria, non giornaliera, figuriamoci annua. Lei sta pensando se quella sera riuscirà a togliersi il pigiama prima di rimetterlo dopo mezzora per andare a letto per fingere di aver vissuto una giornata per sè.
  9. Applica il buonsenso, se hai avuto raffeddore, tosse, scarlattina, rogna, tisi, ebola e dengue, rimanda il giorno dell’incontro. E’ inutile che dici “sto lontano perchè sono stato poco bene”, non andare e basta!
  10. preparati perchè la mamma vorrà raccontarti il suo parto, con dovizia di particolari, con drammatizzazione dei momenti più salienti, con installazione di scenografie provvisorie. Tu non iniziare a raccontare il tuo di parto, non interromperla. Lasciala raccontare mentre ti mette in mano un mestolo e ti dice di usarlo per clampare il cordone. Lei sta elaborando il trauma del cambiamento, del rinnovamento della vita. Tu sei un umile attore/spettatore, non interromperla, non inorridire, non indietreggiare e per l’amor di Dio, non svenire.

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One thought

  1. Chapeau! Quasi quasi stampo locandine, volantini e tappezzo la città. Ci risparmieremmo tutti quanti rabbia e frustrazioni proprio inutili.

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