Mi hanno fatta dannatamente umana,
sarei voluta esser più felina ed aver la furbizia di una volpe. Avrei preferito di gran lunga l’agilità del polpo e la flemma del bradipo anzichè questa maledetta umanità che si nutre di errori per l’evoluzione.
L’errore nell’animale è spesso fatale, per noi è vitale.
Nessuno ci insegna come si fa, come si dovrebbe fare.
Passiamo anni a studiare e sentirci pronti, per poi ammettere che no, non lo sapevamo come si faceva. Che l’emergenza ha imposto l’improvvisazione, che non non era nostra intenzione ma abbiamo sbagliato.
Ecco, questa condanna dell’errore, del dover sempre cadere nasconde lati sublimi. Precipitando al suolo, noti sempre qualcosa che non avresti visto dalle altezze, perchà sbagliare è prima di tutto un esercizio di umiltà, di accettazione della propria finitezza e fallibilità.
Quanta poca comprensione diamo a questo fenomeno, non parlo di quella reciproca, ma sopratutto di quella individuale.
Viviamo gli errori come onte, fardelli da nascondere, terribili erbacce da estirpare.
Eppure quanto sono benefici, sono i trampolini per accedere al futuro, fatto di cambiamento e miglioramento.
Mi regalo il beneficio del dubbio, impacchetterò i miei errori, metterò in scatole da bigiotteria i punti critici che mi hanno fatta capitolare. Mi ringrazierò scartandoli commossa.
E’ a loro che devo il mio essere qua. E’ l’errore baricentrico che mi ha permesso di insistere ed imparare a camminare, è l’errore fonetico che mi ha spinta a imparare a parlare, è l’errore ortografico che mi ha spronata ad imparare a scrivere.
E’ la parola sbagliata che mi ha convinta ad esplorare il mondo della comunicazione, è il ragazzo poco compatibile che mi ha invitata a dare un’occhiata al mondo della psiche e delle relazioni.
Benedetti siate errori,
voi e i vostri imperativi che insegnano a crescere.
Ode a voi, a cui imploriamo perdono e comprensione senza accorgerci che quelli sono già compresi nel pacchetto.
Grata infinitamente sono a questa vita, alle mille opportunità di crescita che mi offre, ai brividi che mi crea, ai vacillamenti che comporta.
Finchè sbaglierò, e saprò onorare l’errore, saprò di esser sul lungo, tortuoso e guaritivo cammino della crescita.
Finchè sbaglierò, saprò di esser viva e padrona della mia esistenza, fatta di scelte e libertà.
Illustrazione: http://andreadaquino.tumblr.com/post/94077539815/made-a-mistake
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